Grazie, grazie, grazie!

Buongiorno a tutti, dopo la splendida serata di ieri, splendida soprattutto grazie alla vostra presenza e passionale partecipazione, volevo scrivere un articolo di ringraziamento formale, ma già di prima mattina ho letto un messaggio Facebook che mi ha fatto ripensare alla serata. Al commento ho risposto e vi riporto qui lo scambio di messaggi:

“Luca Giuseppe Mauro, rompo il ghiaccio.
Sono stato ieri sera alla presentazione della lista SiAmo Fagnano; La sala delle scuole era piena, cosa che al momento nessuna altra lista è in grado di fare, l’organizzazione era perfetta, così come l’abilità nell’utilizzo dei mezzi informatici e audiovisivi.
Sono arrivato in ritardo di circa mezzora, quanto basta per evitare le “minchiate” ops, i riferimenti culturali (lord of the ringhs, buoni come amo per una facile ironia, ai quali magari abboccheremo in futuro; molto meglio il riferimento al “Piccolo Principe”).
Tutta questa ansiosa folla di astanti è stata spettatrice, a mio avviso, di un enorme vuoto pneumatico, non un vuoto cosmico, non una supercazzola, un enorme vuoto pneumatico. Non c’è stato una sola espressione di un principio, una priorità, un valore programmatico, perché?”

Di seguito la mia risposta:

Ciao, ti ringrazio per il messaggio e per la presenza alla serata, almeno parli con cognizione di causa.
Ti ringrazio anche per il vuoto pneumatico. Quando l’ho letto ho pensato subito a quel groviglio di tubi che si vede ancora in qualche grande magazzino. Il vuoto pneumatico infatti, diventa veicolo di messaggi.
Sono dispiaciuto che tu sia arrivato tardi però, hai perso più di un terzo dell’incontro, e forse avevi aspettative diverse, forse sei arrivato con un pregiudizio. Ma siccome la “minchiata” del Signore degli Anelli, come dici tu, afferma “C’è del buono in questo mondo”, io ieri ho visto “solo cose belle” (cit. Olaf – Frozen). Cosa ho visto di bello?
Ho visto 150 persone a -2 gradi uscire la sera (un giovedì) per un incontro di politica senza sapere come sarebbe stato.
Ho visto sul palco gente che non ha mai parlato in pubblico riuscire a mantenere l’attenzione di una platea anagraficamente eterogenea.
Ho visto sul palco solo persone (ad eccezione di Dario Moretti), sotto i 40 anni, e non una o due, ma 5 o 6 sul palco, e 10-15 nel pubblico ad aiutare per il gioco.
Ho visto persone di 70 anni partecipare a un gioco online con il cellulare, spiegato in 3 minuti.
Ho visto la gente inviare domande in realtime e ho visto un candidato sindaco rispondere ad ognuna di esse, anche alle più provocatorie (o noiose), forse un po’ di fretta ma non ne ha evitata nessuna.
Ho ricevuto complimenti da persone che ho fatto fatica a riconoscere.
Ho visto la gente con il sorriso che è rimasta incollata alla sedia ad ascoltare. In silenzio. Per un’ora e mezza. A 3 mesi dalle elezioni.
Ho visto arrivare 23 domande al candidato sindaco, e 5 minuti dopo ha risposto a tutte.
Dici “Non c’è stato una sola espressione di un principio, una priorità, un valore programmatico, perché?”:
La serata di ieri non era di presentazione del programma, quella la faremo più avanti sicuramente. La serata di ieri tramite i 3 interventi di Fara, Roberto e Simona, intendeva proprio rispondere a questa tua domanda: i problemi comunicativi, la centralità della persona, l’esigenza di sicurezza e di progettualità. Non sono forse priorità? Non sono forse dei valori programmatici? Abbiamo parlato di questo.
Amico mio, abbiamo visto la stessa cosa, abbiamo vissuto la stessa cosa, ma abbiamo trattenuto cose differenti. Allora capirai che l’approccio che stiamo cercando di avere nei confronti della cittadinanza è nuovo, bello, coinvolgente. “Non esiste niente di più incomprensibile della risposta a una domanda che non si pone.” 
Come è possibile che tutta quella gente ieri era presente? Quanto incide la (a mio parere) deriva umana dell’Italia nel cuore delle persone? Prima di dare risposte vale la pena risvegliare le domande? (e il gioco aveva proprio questo intento).
Questo era lo scopo della serata di ieri, punzecchiare le persone, instillare in loro il dubbio che il benaltrismo crea solo smarrimento, forse hai azzeccato tu, creare il “vuoto pneumatico” per far capire alle persone chi siamo, che nulla è scontato, e che camminiamo tutti nella stessa direzione, innanzitutto persone, esseri umani. “Credo negli essere umani che hanno il coraggio di essere umani” (in tempo di Sanremo una citazione di Mengoni me la permetterai).
A beneficio di tutti, nelle prossime settimane cercheremo di pubblicare spezzoni della serata, in modo che, anche chi non avesse potuto/voluto partecipare possa giudicare dopo aver visto.
Luca Mauro